Titolo Epigramma funerario per Pythoklees, CEG 630a
Trismegistos Non ancora inserito nel database TM
Autore e data Alessia Gonfloni, 5 luglio 2024.
Editio princeps Papazarkadas 2021, pp. 285-292.
Altre edizioni  –
Bibliografia Tentori Montalto 2017, no. 17.
Testo [. .]ṆΕΠΙΤΕΛEΦ̣ΥΑΝΙΚ stoichedon 16
[. .]ὅ̣δε τεῖδε τέθαπτ
[αι Π]υθοκλέες ἄνδρα-
4 [ς .]Ο̣RΙΚΟΛ[.]ΧΑΜΕΝΟΣ
  Apparato

  1. [γᾶ]ṿ ἔπι τελεφυᾶ νικ- ed. pr. ; 2. [õν]; 3. [αι Π]υθοκλέες, ed. p.r 4. [ς δ]ọρὶ κολ[α]ξ̣άμενος, ed. pr.
  Metro

Distico elegiaco

Traduzione Dopo aver vinto in una terra lontana, questo uomo, Pythoklees, è stato sepolto qui, dopo aver punito gli uomini con la sua lancia.
Scrittura

Iscrizione stoichedica disposta su quattro linee. L’altezza delle lettere è di 0,015 m. L’alfabeto sembra aver subito influenze attiche, dovute alla cronologia dell’iscrizione: alpha con traversa orizzontale, epsilon con entrambi i valori; theta con puntino centrale; omicron con entrambi i valori?; ny leggermente inclinato a destra;  rho con tratto breve; notazione di ypsilon con V.

La lettura del cippo non è priva di insidie. Nella prima linea, sul bordo sinistro si distingue l’estremità superiore di un un tratto leggermente obliquo che secondo l’ed. pr. è da intendere come ny. I tratti superstiti della nona lettera conservata, invece, vengono interpretati come la parte destra di una phi inclusa la sua verticale, anche se Keramopoullos1 aveva letto una beta. Nella seconda linea si registrano molti danni di varia natura, ma la lettura è piuttosto certa. Nella quarta linea, invece, Keramopoullos legge E come prima lettera ma, secondo l’ed. pr., l’asta verticale è da intendere come danno della pietra. La lettera successiva a lambda dovrebbe essere ancora lambda secondo Keramopoullos; l’ed. pr. non distingue alcuna traccia e pubblica le parentesi quadre; dal punto di vista della ricostruzione filologica potrebbe esserci un alpha e dunque Keramopoullos potrebbe aver letto tracce di una lettera ormai illeggibile.


1. Antonios Keramopoullos, archeologo greco dei primi del Novecento, fornì brevemente le misurazioni della pietra e una trascrizione in maiuscolo della prima e quarta riga dell’iscrizione, senza tentare un’interpretazione (cfr. fig. 12.9 dell’ed. pr); di tale menzione si ha notizia nel libro del vecchio inventario del Museo Archeologico di Tebe.

Lingua Dialetto eolico della Beozia
Supporto
  1. Tipologia del supporto: Cippo ortogonale
  2. Materiale: calcare locale giallastro
  3. Dimensioni: h. (conservata) 0,215 m; l. (conservata) 0,315 m; sp. 0,155 m.
  4. Stato di conservazione: Il cippo è rotto a sinistra e in basso; si conserva solo la porzione destra. La pietra ha subito danni di varia natura. In alcuni punti presenta danni occasionali, in altri da erosione.
  5. Luogo di ritrovamento: non noto. Il cippo proviene dalla collezione archeologica di Erimokastro che consisteva in antichità tespiensi, ed. pr., p. 286.
  6. Luogo di conservazione: Museo di Tebe, inv. no. 1499.
Cronologia tardo V – primi IV a.C.
Commento L’epigramma è stato composto per commemorare Pythoklees, caduto presumibilmente combattendo o comunque morto con valore. E’ lecito ritenere che il defunto non fosse originario della Beozia o dell’area in cui il suo corpo trovò sepoltura, considerando il fatto che l’epigramma si apre con l’espressione [γᾶ]ṿ ἔπι τελεφυᾶ νικῶν. A tal proposito, non è “strano”, come sostenuto invece dall’ed. pr. p. 288 che il nome Pythoklees sia piuttosto raro in Beozia, giacché il defunto è da considerare, a tutti gli effetti, uno straniero sepolto in terra straniera. Secondo l’ed. pr., l’accusativo τελεφυᾶ dovrebbe essere una forma dell’aggettivo non altrimenti noto τηλεφυής, inteso nel significato di «well situated».
Il termine τεῖδε è inteso come avverbio, forma dorica per ἐνθάδε. La lettura della linea 4, [δ]ορὶ κολ[α]ξάμενος, è dovuta principalmente a ragioni metriche e di contenuto. Dopo aver considerato e infine scartato la restaurazione δ̣[ε]ξάμενος (o δ̣[ε]ξαμένōς), l’ed. pr. ha optato per la lettura κολ[α]ξάμενος. I verbi beoti in -ζω formano spesso gli aoristi con una xi; questo fenomeno è infatti considerato tipico della Beozia sud-occidentale, inclusa Tespie.
Immagini

Fig. 1. L’epigramma di Pythoklees. Immagine tratta da Papazarkadas 2021, p. 286 (Fig. 12.10., fotografia di O. Kourakis).

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