Titolo Epigramma funerario per i parenti di Ammatas (e per Ammatas?), CEG 126c.
Trismegistos Non ancora inserito nel database TM.
Autore e data Alessia Gonfloni, 1/07/2024.
Editio princeps Doulgeri-Intzesiloglou, Θεσσαλικὲς ἐπιγραφές 205-209 no. ΑΖ1 (SEG 67.288; BE 2015 no. 422).
Altre edizioni  GLucas, Cités antiques du Haute-Tirarèse (Lyon 1992) 270/271 no. 11.
Bibliografia
Testo

A

[- – – – – – – – – -]ΔΕΓΡΑΜΜΑΤΑΚΑΙΤΕΝΝΥ
[- – – – – – – – – -]ΔΑ : πᾶσιν γ⟨ὰρ⟩ θνατοῖσι γέρα
[- – – – – – – – – -]υ̣παθα ἐς ὄνομα γαίας : ΔΥΠΑΝΕ
[- – – – – – – – – -]τις ὕμμο̄ν : θνατὰ φρονο͂ν διδο-
[- – – – – – – – – -]Α Φερσεφόνας ὀλίγον μεμμν-vacat άσεται ἐσθλο͂ν̣

B

Μνᾶμα [   γεν]έταις
Ἀμμάτας τοῦτο ἐπέθ̣[ε]
κε vacat
  Apparato

1/2. [τά]δε γράμματα καὶ τὲν νυ[- – -], L.; [τά]δε γράμματα o [μνᾶμα γυνὰ τό]δε γρ᾽ Ἀμμάτα καὶ τὲν ΑΝ, ed. pr. | [στάλαν στῆσ᾽ Ἄ]δα (se si riferisce ad Ammatas); 2. ΓΡΑ, lapis; γ⟨άρ⟩ o (γρὰ per γάρ), ed.pr. || 3. [- -]δ᾽ ὑπ᾽ ἀνε-, L.; [- -]υ̣παθα ἐς (or ἑς for ἧς), ed.pr.; δῦ πᾶν ε[ἰς?] or ε[ἴσω?], ed.pr. || 5. initio, [δῶμ]α?, ed.pr. || 6. ἐσθλόν, ed.pr. ||

B. || 1. initio, [νέον], ed.pr.; in fine, [- -]ΚΛΙΣ, L.; [- – γεν]έταις, ed.pr. || 2. Ἀμμάτας, L.,  Ἀμμάδας, ed.pr.

  Metro

A Distico elegiaco? (ed.pr.)
B Esametro

Traduzione […] infatti ricompense per tutti i mortali
[…] come onore per il nome della terra ΔΥΠΑΝΕ
[…] uno dei canti; pensando alle cose mortali / mente mortale […]
[…] di Persefone … piccolo …Ammatas fece questo
in memoria di […]
Scrittura La base reca due iscrizioni incise (di seguito e supra indicate come A e B). Il testo di A si compone di sei linee: le prime cinque sono iscritte lungo la superficie inclinata del lato lungo anteriore, la sesta prosegue invece lungo la superficie verticale del medesimo lato, cfr. Fig. 1. Il testo di B si compone di 3 linee ed è disposto sulla superficie inclinata del lato stretto a destra di A, vedi Fig. 2 e 3. Il testo di B sembra mostrare un tentativo di allineamento stoichedico. Sono presenti segni di punteggiatura nelle linee 2; 3 e 4. Altezza delle lettere: 0,025 m – 0,015 m. Interlinea: 0 m – 0,01 m.

Lettere: alpha con barra orizzontale; la forma di delta curvo è comune in Tessaglia e Beozia; epsilon con barre parallele; theta a croce; ny obliquo; sigma a quattro tratti; rho con peduncolo.

Il testo di A è lacunoso nella parte sinistra e risulta essere complessivamente inclinato verso destra. Le lettere hanno dimensioni maggiori all’inizio della linea e diminuiscono progressivamente verso la fine. Nella linea 1, da sinistra, la prima lettera Δ è leggermente danneggiata nella parte inferiore, l’undicesima lettera, Κ, è danneggiata nella parte superiore. La penultima lettera ha una forma insolita: sembra Ν, ma tra la traversa sinistra e quella centrale c’è un’asta orizzontale, che forma forse una Α. Nella linea 3, della prima lettera a sinistra si conserva parte dell’asta destra inclinata, probabilmente Ν, Σ o piuttosto Υ (a causa della leggera curva). La linea 6 non inizia dal margine sinistro come le altre, ma più a destra; essa termina comunque alla stessa altezza del resto dell’iscrizione. Quest’ultimo aspetto, unito alla tendenza a diminuire progressivamente l’altezza delle lettere, lascia pensare ad un ripensamento del lapicida rispetto al progetto iniziale, per problemi di spazio. L’interpretazione complessiva, tuttavia, è vincolata dall’interpretazione della linea 1 (vedi paragrafo commento). Se ivi è presente il nome del defunto, allora è plausibile ritenere che tale linea abbia grandezza maggiore per questa ragione. Tuttavia, successivamente, come già notato, non solo l’altezza delle lettere, ma anche l’interlinea stesso diminuisce drasticamente e ciò lascerebbe intendere (o potrebbe confermare) una difficoltà del lapicida nel rispettare lo specchio epigrafico originariamente previsto.

Il testo di B è più breve. La mano che ha inciso i due testi sembrerebbe essere la stessa. Nella prima linea, le prime tre lettere da sinistra, ΜΝΑ, presentano dei danni che tuttavia non ne compromettono l’interpretazione. La quinta lettera, A, risulta mancante della parte destra. La sesta lettera dovrebbe essere N, segue uno spazio lacunoso che ospitava circa 6 lettere. Alla fine della linea, l’ed. pr. legge ΕΤΑΙΣ mentre Lucas legge — ΚΛΙΣ, benché consideri possibile anche la lettura -ταις. Nella linea 2 si conservano tracce incerte dell’ultima lettera a destra, forse una E, per il significato.

Lingua  
Supporto
  1. Tipologia del supporto: base.
  2. Materiale: marmo bianco con venature nere.
  3. Dimensioni: Lunghezza conservata 0,65 m; larghezza (inferiore) 0,55 m; larghezza (superiore) 0,43 m; altezza 0,35 m.
  4. Stato di conservazione: Base rettangolare di una colonna. La sezione sinistra è in gran parte mancante. Sono presenti scalfitture in più punti. La base ha forma prismatica. Una lunga scanalatura corre lungo la parte superiore (circa 0.59 m di lunghezza, 0.18 m. di larghezza e 0.085 di profondità). La base risulta essere stata accuratamente lavorata con uno strumento dentato (scalpello), fatta eccezione per la sezione verticale del lato posteriore lungo e l’interno della scanalatura, che sono lavorati più grossolanamente (ed. pr.). Tale scanalatura investe parzialmente la prima riga del testo B. Non è chiaro se il danno così generato nel testo di B sia da intendere come ampliamento secondario della grandezza originaria della scanalatura o piuttosto come errore in fase di ristrutturazione o revisione del monumento, per altre questioni vedi commento.
  5. Luogo di ritrovamento: La base è stata trovata nella piazza del villaggio di Azoros (antico Bouvála) di Elassona, nella prefettura di Larissa. Il 24-10-1962 fu trasferita nella sede della vecchia moschea di Elassona, dove viene ospitata la nuova Collezione Archeologica di Elassona.
  6. Luogo di conservazione: Museo Archeologico di Elassona, inv. no. E17.
Cronologia 450-400 a.C.
Commento

L’interpretazione complessiva della base e delle sue iscrizioni dipende, in parte, dall’integrazione della linea 1 del testo di A. Se accettiamo la lettura τό]δε γρ’ Άμμάτα, allora il monumento potrebbe essere stato inizialmente eretto da Ammatas per i suoi genitori defunti corredato della sola iscrizione B. Successivamente, in seguito alla morte di Ammatas stesso, sarebbe stata aggiunto il testo di A, realizzato su commissione di altri membri della famiglia ancora in vita. Se, al contrario, si accetta la lettura τά]δε γράμματα, allora il monumento riguarderebbe solo la sepoltura dei parenti (genitori?) di Ammatas, su commissione di quest’ultimo. A tale occasione sarebbero collegate entrambe le iscrizioni. La presenza del danno nella linea 1 del testo di B, tuttavia, fa ritenere quantomeno plausibile un ripensamento nel progetto iniziale.

Immagini

Fig. 1. Vista laterale della colonna con iscrizione A sul lato frontale e B su quello laterale. Immagine tratta da Doulgeri-Intzesiloglou, Θεσσαλικὲς ἐπιγραφές 205-209 no. ΑΖ1, A-B, π. 89.

Fig. 2. Vista frontale della colonna con iscrizione A. Immagine tratta da Doulgeri-Intzesiloglou, Θεσσαλικὲς ἐπιγραφές 205-209 no. ΑΖ1, A π. 89.

Fig. 3. Vista laterale della colonna con iscrizione B. Immagine tratta da Doulgeri-Intzesiloglou, Θεσσαλικὲς ἐπιγραφές 205-209 no. ΑΖ1, B π. 90.