Titolo | Dedica degli emphrouroi ad Asclepio e Apollo, CEG 365a. |
Trismegistos | 802467 |
Autore e data | Alessia Gonfloni, 2-05-2022. |
Editio princeps | Furtwängler 1889, pp. 93–94. |
Altre edizioni | Kretschmer 1891, pp. 125-127; Meister 1891, pp. 319-320 e 480; IG VII 4249; Katalog de Berlin 1931 p. 180 pl. 28; Peek 1969 no. 62.2; IG IV 1611 (= IG IV21 141); Vottéro 2002, no. 17; Nieto Izquierdo 2013. |
Bibliografia | Kretschmer 1900, p. 133-137; Fraenkel 1901, pp. 423-428; Roehl 1907, p. 109 no. 1; Bannier 1918 fasc. 41, pp. 977-984; SIG3 998 adn. 7; LSAG 182 no. 12; ; Lazzarini 1976 no. 942. |
Testo | 1 ἄνφοξυν 2 ℎεπροροε | ∶ ἀνέθεˉκαν |
Apparato 1 ἄνφοξυν: IG IV21 141, [Γόργος Ἴων τ’] ἄνφοξυν: Meister, NYΞOΦAN: IG VII 4249, Ἀνάκοιυν(?): Peek, [Γόργος Ἴων τ’] ἄνφω ξυν’ῆ: Vottéro, ΑΝΦΟΞΥΝ ←: Nieto Izquierdo. 2 ℎεπροροε |∶ IG IV21 141, ΗΕΠΡΟΡΟΕ: IG VII 4249, Επροροε: Katalog De Berlin, ℎεπροροε: Peek, ῆ πρωροὲ: Vottéro, → ΗΕΠΡΟΡΟΕ: Nieto Izquierdo. 2 ἀνέθεκαν: IG IV21 141, Peek, Vottéro, ΑΝΕΘΕΚΑΝ: IG VII 4249, →ΑΝΕΘΕΚΑΝ: Nieto Izquierdo. |
|
Metro Esametro dattilico, (Vottéro). Vottéro considera il testo metrico a partire dall’integrazione proposta da Meister, poi accolta in IG VII 4249. Furtwängler considerava l’iscrizione completa e dunque ametrica. Forse Hansen fu dello stesso parere, poiché scartò l’iscrizione e non la incluse nel suo corpus. Nella scansione metrica, inoltre, Vottéro, ritiene che non ci sia abbreviamento in iato fra πρωροὲ e ἀνέθηκαν; separa la sequenza ΑΝΦΟΞΥΝHE in due parole, ἄνφω e ξυν’ῆ, e ritiene che uno dei due termini sia presente per motivi metrici (ma non specifica oltre questa affermazione). Scandisce così: ˉ ˘ ˘ ˉ ˉ ˉ | ˉ ˉ ˉ ˉ ˘ ˘ ˉ ˘ |
|
Traduzione | Gli emphrouroi dedicarono un amphoxum ad entrambi (Asklepios e Apollo?). |
Traduzione di Vottéro | (Gorgos et Ion)?, tous les deux ensemble, gardiens (?) m’ont consacré. |
Scrittura |
Alfabeto: rosso, dell’Argolide Orientale, Jeffery in LSAG 182 no. 12 inserisce l’iscrizione fra i documenti attestati nell’area di Epidauro. Andamento: Due linee di scrittura. La prima è retrograda, la seconda è ortograda. Per altre caratteristiche vedi ‘Supporto’. Lettere: alpha con asta obliqua trasversale innestata dall’angolo inferiore a sinistra (sia retrogrado che ortogrado); epsilon con asta verticale sporgente e aste orizzontali oblique, utilizzato per la desinenza finale di πρωροὲ e per la lunga di ἀνέθε̄καν; epsilon con aste parallele, utilizzato per la breve di ΑΝΕΘΕΚΑΝ, ma anche per ΗΕΠΡΟΡΟΕ; H per aspirazione, è uno degli elementi datanti, attestato nell’area fra il 475 e il 450; theta quadrato a croce; uso di ny ortogrado e ny retrogrado; simbolo a croce per lo ξ1; omicron a rombo, una grafia simile è utilizzata per la resa di phi con asta obliqua verticale; pi con peduncolo breve; rho con occhiello rigido e asta discendente; ypsilon senza asta discendente. Altri segni particolari: segni di interpunzione (divisori) fra la prima e la seconda parola della l. 2: un’asta verticale ( | ) e i due punti ( : ). Non ci sono altre prove che Epidauro usi la forma “rossa” di xi e chi. Questo testo rappresenta l’unica testimonianza a disposizione e in generale la Jeffery sostiene che non sia sufficiente a supporre l’adesione dell’area di Epidauro al modello “rosso”. Il fatto che l’epigrafe sia stata ritrovata ad Epidauro, infatti, non presuppone come necessaria conseguenza che sia stata realizzata nello stesso luogo di ritrovamento. |
Lingua | Dialetto: dorico. Secondo Vottèro la coloritura sarebbe beotica. |
Supporto |
a) Tipologia del supporto: base rettangolare. |
Cronologia | VI/V (IG IV2 1 141); 500-475 a.C. LSAG 182 no. 12, Nieto Izquierdo ; Prima metà del V, Vottéro. |
Commento | |
Immagini |
Fig. 1 Disegno dell’iscrizione da Nieto Izquierdo 2013 p. 176. |