Legenda

A. Riferimenti: ad una voce di IG; a voci di SEG; ad altri repertori; link ad IG / PHI (se presenti) o ad altri database online;
B. Contributi documentali (strettamente epigrafici o archeologici);
C. Contributi al testo (filologici, linguistici, metrici, storici);
D. Contributi presenti in voci di catalogo o in monografie; articoli con trattazioni di più voci di CEG.
OS. Open Sources: database o strumenti di indagine accademica online.

 

A SEG 39.1779; 40.1650; 42.58; 44.1696; 44.1697; 55.2007; 58.30; 58.1888; 58.1889; IG I3 1219; PHI.
 
B Day 1989, pp. 16-28; vedi CEG 13. Traduzione a pag. 26: «I lament as I behold this marker of the dead youth Smikythos, who destroyed his friends’ good hope».
 
D Ecker 1990; vedi CEG 2.
 
D Nicosa 1992, no. 15; vedi CEG 6.
 
B Viviers 1992, p. 137-139 (ph. p.138 fig. 33), discute la forma delle lettere in questa iscrizione confrontandola con quella di CEG 50 e 470.
 
C

Guccione 1994, pp.145-156; vedi CEG 24. A pag. 150-151 conferma la lettura di οἰκτίρο = I persona singolare. Afferma che nell’iscrizione al motivo della visione si lega il tema del pianto a cui è riferito proprio il verbo. Ecker considerava questa forma verbale un imperativo, come anche l’ed. pr. (vedi Cassio, lemma seguente). La conferma dell’interpretazione come prima persona singolare dell’indicativo presente è verosimile, per Guccione, anche grazie al confronto con un epitafio poco più tardo, edito da Peek, «ZPE» 23, 1976, p. 93: οἰκτίρο τόδε σᾶμα, e con un altro, attribuito a Simonide, AP VII 511: σῆμα καταφθιμένοιο Μεγακλέος εὖτ᾽ ἂν ἴδωμαι, | οἰκτείρω σε, τάλαν Καλλία, οἷ᾽ ἔπαθες. Traduzione di Guccione di CEG 51: «Piango vedendo questa tomba del ragazzo defunto».

 
C

Cassio 1994, pp. 106-117; vedi CEG 43. A proposito di CEG 51, a pag. 107, ricorda che spesso nelle discipline antichistiche «quando si arriva ad avere la certezza assoluta dell’esistenza di un certo fenomeno [ovvero, in questo caso, la convenzione dell’io narrante che lamenta la perdita del defunto], ci si accorge con il senno di poi che si è cercato fino a quel momento di negarne l’esistenza contro ogni evenienza». Già il primo editore di CEG 51, F. Willemsen, aveva proposto di correggere οἰκτίρο, I persona singolare, con οἰκτίρο<ν>, imperativo. In questo modo avrebbe ottenuto il modello più noto, ovvero quello del defunto che si rivolge al passante. Dopo la scoperta dell’epigramma sul cenotafio di Ambracia, SEG 41.540, è chiaro che il testo non deve essere toccato.

 
D Tsagalis 2008; vedi CEG 1. CEG 51 = Tsagalis 2008, pp. 256 e 321.

 

[Le concordanze prodotte dal database CLAROS presentano anche i lemmi di SEG 36.51 e 37.54. In realtà, in entrambi i casi, non si tratta di una concordanza ma di un confronto proposto dagli editori di SEG, fra l’epigramma di Autokleides, (SEG 36.51, editio princeps curata da Matthaiou nel 1986) e CEG 51. L’epigramma in questione, scoperto dopo la pubblicazione di CEG I, fu inserito da Hansen in CEG II al lemma 471 = 16b.]