Titolo Epigramma funerario per una sorella (Glyke?), CEG 626e.
Trismegistos 964062
Autore e data Alessia Gonfloni, 19-10-2021.
Editio princeps Pologiorgi 2010, p. 211. (SEG 60.244).
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Bibliografia  –
Testo

[- – – – ] καταλείβεται ὕδωρ ὡς κἀγὼ δακρύοις λείβομαι ἡμέ[ραν]

[- – – -πρ]ογόνου τε ἀδελφῆς, ἣν λίπον, ἡμετέρας μ[α]ρτυράσω

 

Metro

esametri?

Traduzione  […] l’acqua zampilla come anche io verso lacrime, il giorno […]  lascerò testimonianza della nostra sorella nata prima che ci lasciò […].
Scrittura Alfabeto: nessun elemento di alfabeto epicorio da registrare. La scrittura è riconducibile ad un periodo compreso fra la fine del IV secolo e forse gli inizi del III secolo a.C. Fra gli elementi riconducibili ad una datazione più bassa segnaliamo le aste curve di alcune lettere (soprattutto in alpha e in omega, fig. 2) nonché le dimensioni inferiori di alcune lettere (omicron e omega). Fra le caratteristiche tipiche alla fine del IV secolo ricordiamo il tratto breve di pi e lambda, epsilon rigida e barra di alpha non spezzata.
Lingua Dialetto: ionico-attico.
Supporto
  1. Tipologia del supporto: stele.
  2. Materiale: marmo.
  3. Dimensioni: non note.
  4. Stato di conservazione: si conserva solo la porzione superiore destra.
  5. Elementi descrittivi: Stele sormontata da iscrizione e rilievo. Una seconda iscrizione, recante il nome [Γ]λ̣ύκ̣η è posta oltre il rilievo, lungo il lato destro della stele. La prima lettera del nome della donna, forse la defunta, è integrata dall’ed.pr. ma la dimensione della lettera è tale da dover ipotizzare uno slittamento in alto della lettera. Tale iscrizione presenta inoltre tratti divergenti rispetto a quelli dell’epitaffio.
  6. Luogo di ritrovamento: Atene (Pireo).
  7. Luogo di conservazione: Museo del Pireo, Inv. no. ΜΠ 5246.
Cronologia 375 a.C., ed. princeps. IV a.C., CEGSuppl.

Commento

L’immagine dell’acqua che zampilla (da una roccia) è attestata anche in Hes. Th. 786; cfr. anche Theoc. 1.8: più soave del canto che zampilla è il tuo canto. Per il motivo presente nel v.1 (δακρύοις λείβομαι), cfr. Il. 13.86; 658; Od. 5.84, 16.214; Aesch. Sette 51; Eum. 54; Soph. OC 1251; Eur. Andr. 532; Aristoph. Eq. 327. Il verbo μαρτυρέω è attestato anche in CEG 82, 99, 421, 6323, 627, 798, 882; mentre δάκρυα (in vari casi) sono attestate in CEG 34, 46, 47, 58, 148, 641, 664, 587, 591, 732.

Immagini

Fig. 1. Fotografia della stele di Glyke. Immagine della stele su gentile concessione di Alexandra Sirogianni. COPYRIGHT: Ministry of Culture and Sports. In attesa delle autorizzazione per la pubblicazione.

CREDIT LINE: Ephorate of Western Attica, Peiraus and Islands / Archaeological Museum of Piraeus.

 

 

 

 

Fig. 2 – Particolare ingrandito delle lettere. Si noti soprattutto l’asta curva dell’alpha. COPYRIGHT: Ministry of Culture and Sports. CREDIT LINE: Ephorate of Western Attica, Peiraus and Islands / Archaeological Museum of Piraeus.