Titolo Epigramma funerario per Sosikrates, CEG 650c.
Trismegistos 889868
Autore e data Alessia Gonfloni, 7-11-2021.
Editio princeps Tziaphalias 1980, (1988) B1, p. 295 (ph.; SEG 38.440).
Altre edizioni  –
Bibliografia Sassi 1981, pp. 33-40; Touchais 1989, p. 640 (ph.); González González 2014, pp. 82-85.
Testo

Σωσικράτους τόδε μνῆ|μα χυτὴ κατὰ γαῖα |καλύπτει,

ὃς θάν’ ο<ὐ>χ ὁσί|ως || ἀλλ’ ἀδίκωι θανάτωι

ψυ|χὴ δ’ αἰθερίωι κόσμωι με|ιχθεῖσα πλανᾶται.

 

Apparato

  1. ο<ὐ>χ ed. pr.
  2. πλανᾶται (Touchais): παανᾶται lapis; in fine vacat González scripsit.
 

Metro

Distico elegiaco + esametro conclusivo.

Traduzione

Un tumulo di terra copre questo sepolcro di Sosicrate. Egli morì in modo ingiusto per gli dei ma con morte ingiusta (anche) per la legge;  l’anima, congiunta al cosmo celeste, va errando.

Scrittura

Alfabeto: azzurro scuro.

L’iscrizione non è perfettamente stoichedon, ciò è determinato sia dalla maggiore grandezza delle lettere della l.1 (vedi commento) sia dalla diversa ampiezza di alcune lettere, soprattutto Π, Χ, Ω.

Lettere: alpha con traversa orizzontale; theta tondo con puntino centrale; my a quattro tratti;  sigma a quattro tratti divaricato; pi con secondo tratto breve; chi a croce, in Tessaglia la gutturale aspirata[1] è resa generalmente con un segno a tridente, grafia utilizzata nella nostra iscrizione per rendere lo psi (tridente con asta verticale discendente; in Tessaglia lo psi è generalmente iscritto con digrafo.

Altre annotazioni: nell’ultima riga la sequenza ΠΑΑΝΑΤΑΙ reca un errore nella trascrizione delle lettere e traduce anche (probabilmente) la presenza di un modello da cui il lapicida stava copiando. Se immaginiamo, infatti, l’esistenza di uno scalpellino poco esperto che incide la pietra copiando lettera per lettera, ne deduciamo che egli si potrebbe essere facilmente confuso, dopo aver tracciato le due oblique di lambda e dopo aver spostato lo sguardo dalla pietra al modello, pensando di dover trascrivere alpha e aggiungendo dunque – erroneamente –  una barra orizzontale.

Infine, la dicitura vacat che si pubblica dopo il testo in SEG 38.440 e che riproduce anche M. González González (op. cit. p. 82), sembra essere fuorviante. Di questo vacat non si danno notizie né nel lemma di «BCH», né nell’editio princeps. Ritengo che si tratti di una indicazione presente nella voce del SEG (che è l’unica pubblicazione utilizzata per questo testo da M. González González, e che dunque anch’ella riproduce). Con vacat si segnala un qualsiasi tipo di spazio vuoto; tuttavia, come si evince anche dalla fotografia e dalla disposizione del testo sulla pietra, il medesimo spazio è presente anche dopo γαῖα della l.2. Il testo si interrompe regolarmente alla linea VI, la quale linea si estende in lunghezza molto meno delle altre. Non trovo alcuna motivazione utile che spieghi un vacat in questo senso, lo spazio occupato da questa ultima linea, inoltre, è circa 4-5 lettere più breve delle altre e il testo è semanticamente e grammaticalmente concluso.


[1] Come tutte le regioni della Grecia Centrale esclusa l’Attica, in Tessaglia si usa la forma “rossa” di csi e chi.

Lingua Dialetto: ionico (epico).
Supporto
  1. Tipologia del supporto: stele funeraria.
  2. Materiale: marmo grigio-bianco.
  3. Dimensioni: h. 0,90 m.; l. 0,25 m.
  4. Stato di conservazione: ben conservato.
  5. Elementi descrittivi: una frattura della pietra (fig. 1) attraversa la parte destra della stele, senza compromettere la comprensione del testo.
  6. Luogo di ritrovamento: Gonnoi, Tessaglia.
  7. Luogo di conservazione: non indicato.
Cronologia  IV sec. a.C.
Commento  
Immagini

 

 

 

 

Fig. 1 – Stele di Sosikrates – Iscrizione da «BCH» 1989 p. 641 fig. 120.