Titolo | Epigramma dedicatorio di Leucone per Apollo, CEG 887a. |
Trismegistos | 899602 |
Autore e data | Alessia Gonfloni, 22-09-2021. DOI 10.5281. |
Editio princeps | Blavatskaya 1993, pp. 34-47 (SEG 43.515). |
Altre edizioni | Vinogradov 1996, pp. 610-611, n. 306 (SEG 43.515); Tokhtas’ev 1998, pp. 286-301 (SEG 48.1027); Tokhtas’ev 2001, pp. 63-79 (SEG 48.1027 e 53.774); Graham 2002, pp. 95-99 (SEG 52.740); Tokhtas’ev 2004, pp. 144-180 (SEG 53.774); Tokhtas’ev 2006, pp. 1-22 (SEG 56.885); Avram 2006, n. 303 (SEG 56.885); Avram 2008, n. 417 (SEG 56.885). |
Bibliografia | Flensted 2000, pp. 161-172 (SEG 50.1759); Muller 2006, pp. 147-193 (SEG 865bis); Novochikhin 2006, pp. 40-43 (SEG 56.866). |
Testo |
Εὐξάμενος Λεύκων υἱὸς Σατύρ̣[ο(υ) τόδ᾿ ἄγαλμα] Φοίβωι Ἀπόλλωνι στῆσε τῶι ἐν Λ̣[άβρυϊ] τῆσδε πόλεως μεδέοντι Λαβρυτῶμ, Β̣[οσπόρο(υ) ἄρχων] Θευδοσίης τε μάχηι καὶ κράτει ἐξελ[άσας] Ὀκταμασάδεα γῆς ἐΞίνδων παῖδ᾿ Ἑκ[αταίο(υ)] τοῦ Σίνδωμ βασιλέως, ὃς πατέρα ο[- – – – – -] ἐγβάλλων ἀρχῆ[ς] εἰς τήνδε πόλιγ κ[- – – – – -] |
Apparato
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Metro Tre distici con esametro finale in chiusura. |
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Traduzione |
Leucone, figlio di Satiro, come preghiera pose questa offerta votiva per Febo Apollo, quello di Labrys, che era protettore di questa città Labriciota, (Leucone) comandante del Bosforo e di Teodosia, dopo aver espulso dalla terra dei Sindoi, per mezzo di una battaglia e grazie alla (sua) superiorità, Oktamasade, figlio di Ecateo re dei Sindoi, che invadendo dal principio questa città … il padre … |
Altre Traduzioni | Tokhtas’ev 1998: «Zur Erfüllung seines Gelübdes hat Leukon, Satyros’ Sohn, [Archon] von B[osporos] und Theodosia, [diese Statue] Phoibos Apollon [noch ein Epithet], dem Herrscher dieser Stadt von Labryten, aufgestellt, als er aus dem Land der Sinder durch Kampf und mit Waffengewalt Oktamasades, den Sohn des Hek[ataios], des Königs der Sinder, vertr[ieb], der dem Vater [- – -] der Macht abgesetzt, in diese Stadt [verbum finitum]’». |
Scrittura |
Alfabeto: nessun elemento di alfabeto epicorio da registrare. Lettere: si registrano apicature alle estremità delle lettere Y – E – M – N e tratti curvi in lambda, ny e ypsilon. Omicron e omega hanno grandezza inferiore rispetto alle altre lettere. |
Lingua |
Dialetto: tratti prevalenti in ionico – attico. La lingua risulta poetica e composita (cfr. Ὀκταμασάδεα forse omerico per Ὀκταμασάδη). |
Supporto |
a) Tipologia del supporto: base. b) Materiale: pietra. c) Dimensioni: non note. d) Stato di conservazione: la base è rotta a destra; la frattura insiste soprattutto sulla porzione superiore dell’angolo. Il colore originario della pietra è alterato soprattutto in basso. Altri danni sono presenti in più punti della superficie. A partire dalla terza linea l’incisione delle lettere è di difficile lettura. e) Elementi descrittivi: la base presenta una frattura lungo il bordo nella parte superiore e mediana destra che compromette la lettura della parte finale dei versi. Lo specchio epigrafico è incorniciato e rientrato sia in alto che in basso da modanature. Danni imputabili al trascorrere del tempo sono evidenti nella sezione inferiore a destra, nonché microfratture e abrasioni della pietra lungo tutto lo specchio epigrafico. f) Luogo di ritrovamento: Semibratneje – Krasnodar (Russia). g) Luogo di conservazione: Museo Archeologico di Anapa, INV. No. KM 8316. |
Cronologia |
389-349 a.C., Vinogradov e altri. 354-349 a.C. Gonfloni. Il riferimento a Teodosia ci permette di fissare come terminus post quem il 354, anno della conquista della città (vedi anche commento). |
Commento | |
Immagini |
Fig. 1. Fotografia® concessa dal Museo Archeologico di Anapa, Inv. No. KM8316. |