Titolo Epigramma funerario per Pelyession di Samo, CEG 108a.
Trismegistos 969163
Autore e data Alessia Gonfloni, 15-07-2021. DOI 10.5281.
Editio princeps Johnston 1998, pp. 389-392 (IG XII 6.2.897; SEG 48. 1170).
Altre edizioni
Bibliografia Dettori 2009, pp. 117-124; Dettori 2017, pp. 118-124.
Testo
[- – – – -] Λυκοφρον̣|[ί]δηι Πελυεσ(σ)ίω|ι̣ [ἐ]νθάδ’ ἔθηκεν.
      [-]εύκων τῶι Σαμίω|ι μνῆμα φιλημοσ|ύνης
  Apparato
1: [ – – – – -] : τῶ]ι̣ μ̣ε Λυκοφρον, Johnston; litteras ΥΜΕ non dispicio.
  Metro
Distico elegiaco.
Traduzione [-]eukon (mi) pose qui, come monumento in memoria dell’affezione
per Pelyession di Samo, discendente di Lukophron.
Altre traduzioni Johnston 1998 p. 389: «(.)eukon set me here for Pelyession, the Samian, of the (group) Lykophronidai in memory of his friendship».
Hallof (IG XII 6.2.897): «Dem Lykophroniden Pelyessios von Samos setzte mich hier | Leukon als Denkmal der Freundschaft».
Scrittura

Alfabeto: azzurro scuro.
Johnston ritiene che poiché non abbiamo altri testi coevi da Skiathos, non possiamo avanzare ipotesi circa la possibilità di un alfabeto locale, ma sospetta che sia utilizzata una variante euboica.


Lettere:
lambda con ambedue i tratti lunghi
my quarto tratto più breve
sigma a quattro tratti divaricati
ypsilon con tratti finali ricurvi.


Andamento: ortogrado. Johnston sostiene che il testo non sia stoichedon ma che rispetti una sostanziale regolarità (p. 389). Dalla fotografia emerge che le prime tre linee sono tendenzialmente stoichedon, soprattutto nella parte finale. Se confrontiamo, per esempio, nella parte iniziale la grafia di E (sesta lettera) nella III linea, con la corrispondente grafia di E della II linea (sempre sesta lettera), noteremo che esse non sono perfettamente allineate. Ma la divergenza più eclatante è nell’andamento della quarta linea, complessivamente più irregolare, poiché da questa linea in poi le lettere hanno minore altezza. Purtroppo nella fotografia non è presente un metro che consenta di calcolare con precisione la divergenza in centimetri fra le lettere delle prime tre linee e le restanti. Nelle Figg. 5 e 6 (consulta la sezione “fotografie” più in basso) abbiamo inserito degli accostamenti comparativi fra lettere della II linea e della IV. Oltre alla diversa altezza delle lettere si nota anche una diversa inclinazione: le lettere dalla IV linea in poi presentano una maggiore inclinazione verso destra. Questi due elementi danno l’impressione complessiva che l’andamento stoichedon sia disatteso. Effettivamente nella V linea le lettere Φ e Ι sono impaginate entrambe sotto Ω (vedi tabella seguente), mentre lo spazio occupato da Λ è decisamente più esteso di quelli occupati dalle altre lettere: in questo modo O finale della V linea va a coincidere (parzialmente) con quello che dovrebbe essere lo spazio occupato dalla tredicesima lettera della IV linea, perduta e integrata da Johnston con I. Per altre considerazioni, vedi commento.

Disegno delle lettere dell’iscrizione di Alessia Gonfloni.

Lingua Dialetto: ionico
Supporto a) Tipologia del supporto: stele funeraria.
b) Materiale: marmo.
c) Dimensioni: h. 0.368 m.; l. 0.318 m.; sp.: non noto.
d) Stato di conservazione: La parte superiore e quella inferiore sono danneggiate. I lati sono conservati anche se molto rovinati e scheggiati in più punti. Sul lato sinistro una profonda frattura insiste sulla parte iniziale della l.1 interessando le prime cinque lettere; nelle ll. 2-5 il danno coinvolge solo la prima lettera di ogni linea. La parte destra della stele ha subito un danno che ha provocato la levigazione della superficie, cancellando di fatto l’ultima lettera delle linee I, II e IV. Ciò risulta evidente dall’osservazione della tredicesima lettera della prima linea, N, che è solo in parte danneggiata. Le linee non coinvolte sono la III (che però si interrompe dopo l’undicesima lettera delle ll. 1-2), la V (dove però la tredicesima lettera è anch’essa in parte cancellata e inizia circa a tre quarti rispetto alla perpendicolare che parte dalla dodicesima della IV line), e la VI che si interrompe dopo la quinta lettera.
e) Elementi descrittivi: La parte bassa della superficie frontale è stata rifinita con uno scalpello dentato; la parte alta, dove ha luogo l’iscrizione, ha una superficie liscia e levigata. Per quanto riguarda la forma originale della stele, Johnston sostiene che una sostanziale sezione doveva essere situata nella parte alta, sopra l’attuale parte superiore, poiché è impossibile che la superficie terminasse immediatamente sopra la prima linea di testo. Johnston scrive che non è stato possibile determinare lo spessore della pietra e sostiene che la stele avesse una struttura media rispetto a quelle coeve attestate a Samo.
f) Luogo di ritrovamento: Skyathos, Sporadi Settentrionali.
g) Luogo di conservazione: Abitazione privata a Skyathos.
Cronologia La datazione è suggerita da Johnston sulla base della forma delle lettere: primo quarto del V secolo o poco prima.
Commento Pelyession – commento
Immagini

Fig. 1. La pietra nel suo contesto di scavo, fotografia da Johnston 1998, modificata in saturazione, luminosità e contrasto. Alterato anche l’istogramma e la temperatura del colore per una migliore resa.

Per ulteriori fotografie e analisi comparate, consultare il file: Epigramma funerario per Pelyession di Samo – fotografie