Titolo Epigramma Funerario per un defunto da Corcira, CEG 661a.
Trismegistos Non ancora inserito nel database TM.
Autore e data Alessia Gonfloni, 15-07-2021. DOI 10.5281.
Editio princeps Mela, Preka, Strauch 1998, pp. 281-303, no. 15 (SEG 46.608)
Altre edizioni IG IX 1².4.901
Bibliografia TITULI SEPULCRALES Επιγραφικά Μνημεία Ιονίων Νήσων 026. 901.
Testo
[¯ ˘ ˘ ¯ ˘ ˘ ναῦ]ς χαλκένβολος εἰς ἅλα ἔρεισμα |
         [¯ ˘ ˘ ¯ ˘ ˘ ¯ ]ξεστὸν ἐπεσπάσατο |
[¯ ˘ ˘ ¯ ˘ ˘] ατα τυπεὶς φίλον ὤλεσε θυμόν |
         [ ¯ ˘ ˘ ¯ φθονε]ρῶι δαίμονι χρησάμενος |
[¯ ˘ ˘ ¯ ˘ ˘]ασσα πατρὸς πέλας Ἀμφιάνακτος |
         [γαῖα ˘ ¯ ˘ ˘ ]ον τῶιδ᾿ ἐκάλυψε τάφωι.
  Apparato
[…ναῦ]ς Ed. pr.

[ … φθονε]ρῶι Ed. pr.
[γαῖα … ] Ed. pr. 
  Metro
Tre distici elegiaci.

Traduzione […]una nave dal rostro di bronzo… in mare … puntello […] levigato fu scosso/a tirando […]colpito, perse il soffio vitale […]soffrendo a causa del dio adirato […]vicino al padre Anfianax, [Lian]assa, [la terra… nome del defunto] custodisce in questo sepolcro.

Altre traduzioni

 

Klaus Hallof, IG IX 1². 4. 901: «- – – (als) das Schiff mit bronzenem Schnabel ins Meer gezogen wurde, – – – (löste sich?) ein hölzerner Stützbalken. – – – getroffen, verlor er das liebe Leben, – – – einem neidischen Daimon fiel er zum Opfer. – – -assa in der Nähe des Vaters Amphianax – – – birgt ihn in diesem Grab».
Scrittura

Alfabeto: azzurro scuro

Lettere:
theta con punto centrale
omicron piccolo (la grandezza di omicron è circa la metà delle altre lettere)
sigma a quattro tratti leggermente divaricati
phi con tratto verticale lungo
omega (la grandezza di omega è circa la metà delle altre lettere).

Altezza lettere: da 0.007 a 0.011 m.

Interlinea: 0.004-0.006 m.

Impaginato:

Il testo non è stoichedon e lo spazio fra le lettere è irregolare. La lunghezza della seconda e della sesta linea dell’iscrizione è inferiore rispetto alle altre. L’incisore ha scelto la disposizione metrica, andando a capo ad ogni fine verso; per questo motivo e poiché lo spazio restante era insufficiente a garantire una dimensione omogenea per tutti i tratti segnati, è stato costretto a diminuire anche la grandezza delle lettere finali della quinta linea (lettere n. 22-26).

Lungo tutta la superficie corrono quattro incisioni da danno, che percorrono la stele in diagonale. Un’analisi della tipologia di questi solchi ha prodotto i seguenti risultati:

I SOLCO[1]

Il tratto di questo solco è fra i meno percettibili di quelli presenti sulla pietra.

I Linea Attraversa la lettera K (5 lettera)
II Linea Attraversa la lettera O (5 lettera)
III Linea Attraversa la lettera Y (5 lettera)
IV Linea Attraversa la lettera A (5 lettera)
V Linea Attraversa la lettera A (6 lettera)
VI Linea Separa le lettere I – A (5 – 6 lettera)

II SOLCO

Il tratto di questo solco è il più marcato dei primi tre ma più lieve rispetto all’ultimo.

I Linea Separa le lettere B – O (8/9 lettera)
II Linea Separa le lettere E – P (7/8 lettera)
III Linea Separa le lettere I – Σ (8/9 lettera)
IV Linea Separa le lettere M – O (7/8 lettera)
V Linea Separa le lettere O – Σ (9/10 lettera)
VI Linea Attraversa la lettera A (9 lettera)

III SOLCO

Nelle linee V e VI il tratto è meno percettibile rispetto a quello che coinvolge le restanti linee.

I Linea Attraversa la lettera Σ (15 lettera)
II Linea Attraversa la lettera A (12 lettera)
III Linea Separa le lettere N – Ω (14/15 lettera)
IV Linea Attraversa e coincide con parte dell’asta verticale
sx di H (13)
V Linea* Attraversa la lettera Σ (15 lettera)
VI Linea* Attraversa la lettera E (13 lettera)

IV SOLCO

È il tratto più evidente e profondo fra quelli che attraversano la pietra.

I Linea Coincide con l’asta verticale di I (22 lettera)
II Linea Non coinvolge alcuna lettera
III Linea Attraversa e coincide con l’asta verticale di Y (21 lettera)
IV Linea Coincide con l’asta verticale sx di N (18 lettera)
V Linea Coincide con l’asta obliqua sx di A (22 lettera)
VI Linea Non coinvolge alcuna lettera

Nei primi tre solchi, come si evince dalle tabelle, il tratto attraversa le lettere diagonalmente, senza coincidere con l’incisione di esse; nell’ultimo solco invece il danno arriva a coincidere con l’asta verticale di tutte le lettere attraversate (nella II e nella VI linea il tratto oltrepassa l’ultima parola incisa e dunque non risultano danneggiate). Questo secondo tipo di tratto – ovvero quello del IV solco – è molto comune nelle fratture della pietra che si vengono a creare lungo le incisioni delle lettere, come se l’incisione della lettera facesse da “linea guida” della frattura.

Nella terza linea, la lettura della XXI lettera (Y) non è chiara; essa è attraversata dall’ultimo dei quattro solchi presenti sulla superficie della pietra, e coincide parzialmente con l’asta verticale di quello che dovrebbe essere Y, del quale si intuisce dunque solo il tratto obliquo, in alto a destra. Infine lo spazio fra la IV e la V lettera (T- Y) è molto più ampio rispetto a quello attestato nel resto della linea.

Nella quarta linea le lettere 11 (X) e 13 (H) occupano più spazio di quelle adiacenti, soprattutto rispetto a rho (XII lettera). La parte finale della linea è fortemente danneggiata così come la parte iniziale della quinta linea. Il danno coinvolge anche le lettere 11 (Π) e 12 (E). Le lettere finali della linea (O Σ) sono più piccole rispetto alle altre: forse l’incisore ha dovuto rimpicciolire la loro grandezza per problemi di spazio.

[1] A partire dalla sinistra della fotografia della pietra.

Lingua Dialetto: ionico
Supporto

a) Tipologia del supporto: stele funeraria.

b) Materiale: calcare.

c) Dimensioni: h: 0,34 m. (Timpano 0,20 m.); l. 0,28 m.; sp. 0,29 m.

d) Stato di conservazione: si conserva solo la metà superiore destra.

e) Elementi descrittivi: il frammento di stele sopravvissuto sembra privo di decorazione superstite (fig. 1); la superficie è liscia e presenta un piano sollevato immediatamente sotto il timpano (incassato). La stele è danneggiata da circa la metà del centro dell’acroterio; il danno investe tutta la parte destra dell’acroterio. Sono presenti quattro incisioni che percorrono la stele in diagonale.

f) Luogo di ritrovamento: Corcira, presso la proprietà Andriote situata nella zona di Pangrateika vicino all’Aeroporto Internazionale di Corfù. La pietra su cui è stato inciso il testo fa parte di un gruppo di 53 stele ritrovate nei pressi delle fondamenta della proprietà. Lo scavo ha portato alla luce anche un muro in laterizio. Le stele sono state spostate dal loro luogo originale e riutilizzate durante i lavori di costruzione del muro per la parete a vista. Sono state installate fra i mattoni e i blocchi di pietra naturale nella sezione a est e a ovest del muro. Alcune stele sono state ritrovate sotto un secondo muro, più piccolo del precedente. Secondo l’ed. pr. appartengono senza dubbio alla necropoli che sorgeva sull’attuale terreno dell’aeroporto, la cui recente costruzione ha causato una notevole perdita di materiale.

g) Luogo di conservazione: Museo di Corcira. Inv. Nr. 14853.

Cronologia La datazione suggerita dalla forma delle lettere è tardo IV, primi anni del III a.C. Hallof IG IX I² 4. 901 la considera già ellenistica e così deve aver ritenuto anche Hansen che non la incluse nel suo catalogo dei CEG. Anche nella piattaforma online Επιγραφικά Μνημεία Ιονίων Νήσων2 è datata fine IV primo III a.C.
Commento Epigramma funerario per un defunto da Corcira – Commento
Immagini

Fig. 1. La Stele della nave, frammento sopravvissuto. Fotografia da Mela, Preka, Strauch 1998, pp. 291, no. 15.

Fig. 2. La Stele della nave, frammento sopravvissuto con particolare dei solchi. Fotografia da Titules Sepulcrales Επιγραφικά Μνημεία Ιονίων Νήσων 026. 901.